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Cronologia

24 maggio 2014: Andrea Rocchelli e Andrei Mironov sono uccisi a Sloviansk. William Roguelon sopravvive, gravemente ferito, all’attacco a fuoco.

Estate 2015: dopo oltre un anno di richieste di informazioni sulla dinamica dell’accaduto poste alle autorità ucraine da parte dei rappresentanti diplomatici italiani a Kiev , dei ministri italiani in visita ufficiale e della Procura di Pavia, in assenza di risposte viene avviata una rogatoria internazionale alla Procura di Kiev.

Maggio 2016: le autorità ucraine inoltrano al Ministero di Grazia e Giustizia un corposo dossier in ucraino, in risposta alla rogatoria internazionale. In sintesi vi si conclude che è impossibile stabilire chi abbia ucciso Rocchelli e Mironov e ferito Roguelon.

Luglio 2017: Vitaly Markiv viene arrestato con l’accusa di aver, in concorso con altri, preso parte all’attacco risultato mortale per Rocchelli e Mironov.

Dicembre 2017 – gennaio 2018: Il tribunale ordinario di Milano, incaricato su istanza della Difesa dell’indagato Markiv, di un riesame del procedimento di custodia cautelare deciso dalla Procura di Pavia, da un lato, ha respinto l’istanza della Difesa condannandola alle spese processuali, dall’altro ha riconfermato l’ordinanza della Procura di Pavia. Nella sua relazione il Tribunale del riesame ha concluso che «sussistono a carico dell’appellante [Markiv] gravi indizi di colpevolezza» e che «non è ipotizzabile alcuna attenuazione del regime di custodia cautelare».

17 maggio 2018: il Giudice per l’Udienza Preliminare presso il Tribunale di Pavia ha respinto l’istanza di non luogo a procedere presentata dalla difesa di Markiv e ha deciso l’avvio del processo.

6 luglio 2018: prima udienza del processo apertosi presso la Corte d’assise di Pavia contro Vitaly Markiv imputato di concorso in omicidio per l’uccisione di Andrea Rocchelli, il 24 maggio 2014. Si costituiscono parti civili la famiglia di Andrea Rocchelli, il Collettivo fotografico Cesura, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e l’Associazione Lombarda dei Giornalisti.

14 settembre 2018: seconda udienza del processo, vi si riferisce della chiamata in causa del governo ucraino nel processo per l’uccisione di Andrea Rocchelli richiesta dalla famiglia di A. Rocchelli come parte civile. La notifica di tale chiamata in causa è respinta dalle autorità ucraine per eccezioni formali. L’udienza è dunque aggiornata perché la notifica venga inoltrata alle autorità destinatarie secondo la procedura da queste richiesta.

23 novembre 2018: terza udienza del processo. In seguito alla chiamata in causa dello Stato quest’ultimo ha nominato due suoi avvocati difensori. La loro richiesta di ulteriore rinvio è stata respinta dal giudice che presiede la Corte. Il procuratore di Pavia ha riferito: a) di ripetuti messaggi e telefonate anonime in lingua ucraina nell’imminenza della seduta; b) della rogatoria “ a rovescio” avanzata al Ministero italiano di Grazia e Giustizia dalle autorità ucraine, affinché venga trasmesso all’Ucraina l’intero fascicolo delle indagini svolte finora e perché vengano sentiti i genitori di Andy presso un pubblico ministero. Per motivi di economicità e tempi stretti è stata accettata la proposta del procuratore di Pavia di inserire nel fascicolo del procedimento le dichiarazioni di alcuni dei testimoni chiamati dalla difesa senza così doverli sentire in aula. Su richiesta della difesa verranno invece sentiti in aula due senatori ucraini e l’autista che guidava la vettura su cui hanno viaggiato Andy ed Andrey. Seguono 2 testimonianze: del Tenente dei carabinieri di Pavia Maurizio Pappalardo che ha illustrato le prime indagini svolte e di Luca Majocchi, amministratore delegato di EdilCeramica, referente per lo stabilimento di Zeus Ceramica davanti al quale è stato ucciso Andy. Majocchi ha chiarito la dislocazione rispettiva dei gruppi armati separatisti filorussi e del presidio nazionale ucraino nella primavera 2014 dentro e fuori dallo stabilimento.

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