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Processo d’appello: terza udienza

L’udienza del 15 ottobre è stata dedicata agli interventi della procuratrice generale Nunzia Ciaravolo e delle parti civili. E’ inoltre stata depositata un’altra comunicazione irrituale alla corte proveniente da parenti e amici di Andrey Mironov, che si dichiarano sorpresi di non essere stati informati né invitati a partecipare al dibattimento.
La requisitoria ha confermato la sentenza della corte di Pavia ripercorrendone le motivazioni e l’iter investigativo: 

– testimonianza di William e dinamica degli eventi;
– equipaggiamento bellico del fronte ucraino, funzionamento dei mortai, gittata e tiro utile;
– postazione e ruolo di Vitaly Markiv;
– testimonianze militari ucraini.
Struttura gerarchica della guardia nazionale ucraina;
– scarsa collaborazione delle autorità ucraine;

La requisitoria a sviscerato tutti i temi attinenti alla vicenda con riferimenti multipli e col supporto di materiale audio video. Per dare un’idea del contesto del conflitto, la procuratrice generale ha mostrato le foto di torture, esecuzioni sommarie e violenze reperite nei dispositivi in possesso a Markiv al momento dell’arresto (usb e telefono). Ha inoltre sottolineato che “l’autorità giudiziaria non deve prendere le parti di nessuno e che le questioni geopolitiche del conflitto russo-ucraino debbono restare fuori dall’aula di tribunale”.
Hanno poi parlato le parti civili, avvocati Ballerini, Tambuscio, Tizzoni e Pisapia, coprendo in modo complementare diversi aspetti del caso.L’avvocato Ballerini ha sottolineato l’accanimento dei militari ucraini contro civili disarmati (in questa guerra non ci sono civili ma solo terroristi) e l’inattendibilità del docu-film “The Wrong Place”, che la difesa ha proposto come parte integrante del fascicolo oggetto di dibattimento.

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