Giovedì 20.01.21 sono state depositate le motivazioni della sentenza di assoluzione del soldato V.Markiv pronunciate dalla corte d’appello di Milano il 3 novembre 2020.Di seguito i principali punti:
- la corte d’appello di Milano conferma la ricostruzione della dinamica degli eventi e delle responsabilità operata dalla procura di Pavia (p.63).
- la corte d’appello di Milano ritiene attendibili e fondamentali le testimonianze fornite da William Roguelon e dagli altri giornalisti italiani che hanno preso parte al processo di I° grado (pp.40, 57, 59).
- la corte di Milano respinge le richieste avanzate dagli appellanti (difesa Markiv), non ritenendole significative ai fini processuali (p.29,30). Il docu-film The Wrong Place non costituisce una prova super partes.
- la corte di Milano rileva purtroppo un vizio formale nell’audizione dei militari colleghi e/o superiori di Markiv avvenuta nel giugno 2019: venuti a testimoniare in favore di Markiv, i militari non furono informati mediante la formula di rito della loro facoltà di non rispondere e della possibilità che ogni loro dichiarazione potesse essere usata contro loro stessi. Questa lacuna nella procedura testimoniale determina l’annullamento della prova nella sua forma -ma a nostro parere non nella sua sostanza: i colleghi di Markiv hanno rafforzato la tesi della procura circa la posizione ed il ruolo dell’imputato sul Karachun (p.69).
- la mancanza di questa documentazione probatoria, come pure di eventuali, improbabili foto o registrazioni che confermino l’azione dell’imputato in quel momento e in quel luogo (pistola fumante) impediscono alla corte di andare oltre al ragionevole dubbio. Da qui l’assoluzione per insufficienza di prove (p.69).
Le motivazioni non scagionano dunque la Guardia Nazionale ucraina ma anzi ne denunciano i crimini contro l’umanità compiuti su giornalisti inermi, intenti al loro lavoro di documentazione del conflitto.Queste pagine restituiscono una verità che negli scorsi mesi è stata spesso distorta nel nome di un superficiale innocentismo (vedi l’entusiasmo dei Radicali Italiani all’indomani dell’assoluzione, i molteplici post e tweets pubblicati dai promotori del malintenzionato documentario The Wrong Place, la partecipazione della tifoseria ucraina etc).