Sono stati chiamati a testimoniare i seguenti professionisti:
- Luogotenente Benedetto Vinciguerra: massimo esperto italiano di balistica ed artiglieria a tiro curvo; insegna all’accademia militare di Roma nel reparto di fanteria. Ha riconosciuto e spiegato funzionamento e provenienza delle armi/ordigni che compaiono nel materiale fotografico sequestrato all’imputato, incluso il video girato sulla collina di Karachun -luogo di provenienza dei colpi- nel quale l’imputato inquadra se stesso. In aula sono state sottoposte al luogotenente Vinciguerra le immagini del taxi crivellato di colpi e il testimone ha riconosciuto che i fori sulla carrozzeria sono stati causati da schegge di mortaio e da mitragliatrice. Il Luogotenente ha indicato poi la gittata di ciascun’arma di artiglieria pesante elencata: ciascuna di esse era in grado di coprire la distanza tra la collina e la posizione di Andy ed Andrey. In ultimo il testimone ha spiegato la necessità della figura dell’osservatore (colui che indica le coordinate del bersaglio ai tiratori, appostati in un luogo poco visibile con il mortaio).
- Commissario Napolitano: capo della polizia carceraria di Pavia; ha riferito circa la permanenza dell’imputato nella casa circondariale di Pavia; l’imputato è stato trasferito al carcere di Opera per motivi di sicurezza in seguito a documentate prove di un piano di fuga con aggressione degli agenti.
- Dottor Luca Trabalza: assistente all’ambasciata italiana a Kiev durante lo svolgimento delle indagini da parte della procura. Ha testimoniato circa la difficoltà di instaurare un contatto verbale con la procura ucraina e di ricevere qualsiasi tipo di risposta circa le indagini da essa svolte a Slaviansk.
- Luogotenente Russo: RIS di Parma; ha svolto le analisi chimiche dei materiali reperiti sullo zaino di Andy e ha rilevato la presenza di tracce di tritolo e rdx -di norma contenuti nei colpi di mortaio e nelle cariche cave.
- Dottor Ballardini: medico legale che ha svolto la seconda autopsia sul corpo di Andy presso l’Ospedale San Matteo di Pavia. Ha confermato quanto sommariamente indicato nel referto della prima autopsia -svoltasi in Ucraina. Ha inoltre testimoniato di non aver mai ricevuto dall’Ucraina i reperti estratti dal corpo di Andy, le schegge.